La paura è una reazione biologica ancestrale che ci protegge dai pericoli potenziali reali o soltanto percepiti. La reazione a uno stimolo spaventoso nasce nel cervello, che se percepisce che qualcosa non va, scatena una serie di risposte a livello motorio, ormonale e del sistema nervoso simpatico (quello responsabile delle funzioni corporee involontarie come il respiro): il  cervello si fa ipervigile, le pupille e i bronchi si dilatano, il respiro e il battito cardiaco diventano più frequenti. A sostegno di queste modifiche aumentano la pressione sanguigna e l’apporto di zucchero ai muscoli scheletrici. Siamo pronti a fuggire, o a difenderci. Durante tutte queste reazioni del nostro corpo viene anche emesso un ormone, chiamato ossitocina, che è in grado di imprimere in maniera più vivida il ricordo dell’esperienza che si sta vivendo, che sia positiva o negativa. Grazie all’ossitocina un’esperienza spaventosa sarà sempre ricordata, affinché la prossima volta ce ne possiamo tenere a debita distanza.